lunedì 30 settembre 2024

Recensione La strada di Stevanin di Raffaele Terzoni

 Bentrovati cari lettori e carissime lettrici!

Oggi, vi propongo le mie considerazioni su un romanzo distopico di tutto rispetto!.

Vi sto parlando de "La strada di Stevanin" di Raffaele Terzoni edito dalla Porto Seguro edizioni.




Titolo: La strada di Stevanin

Autore: Raffaele Terzoni

Genere: Distopico

Casa Editrice: Porto Seguro

Pagine: 165 Pagine

Data di pubblicazione: 10 Agosto 2023

Prezzo: 16,00 euro cartaceo

Valutazione:⭐⭐⭐/5




TRAMA DE LA STRADA DI STEVANIN

Il mondo viene travolto da una serie di cataclismi, pestilenze e guerre nucleari che lo portano a quello che i superstiti chiamano il Collasso. L'Italia viene divisa in tre territori geografici e politici: la lega nord, il centrodestra e i sudisti americanizzati. Dopo l'apocalisse, Stevanin, un trentenne rimasto totalmente solo si dirige verso lo stato pontificio dove ad attenderlo, per trovargli un posto di lavoro, c'è il suo potente zio: il cardinal Bellagio.

Questo incontro farà sorgere nel giovane mille inquietudini, paure e l'imminenza dell'orrore. Cosa ha portato il modo a collassare? E l'uomo sta cercando di evolversi verso nuove geometrie etiche oppure sta inconsapevolmente arretrando allo stato antropologico che ha consentito il grande collasso? Sarà proprio Stevanin, risvegliato nella sua coscienza critica dalle parole di una ragazza ribelle, a essere testimone del futuro dell'umanità.

RECENSIONE DE LA STRADA DI STEVANIN

Inizio col ringraziare la casa editrice per avermi inviato una copia cartacea del libro. Complessivamente la storia mi è piaciuta. Sufficientemente originale, coinvolge in maniera abbastanza capillare il lettore. Il protagonista delle vicende narrate è il giovane Giorgio Stevanin che, dopo aver perso tutti gli affetti a causa di una terribile influenza che ha colpito il suo paese, situato nel Nord Italia, non avendo più nessuno, decide di partire per raggiungere lo zio a Roma. Il cardinale Bellagio, sicuramente, ricordandosi di lui potrà offrirgli un futuro ricco di speranze e prospettive.

"Lo spettacolo era desolante oltre ogni immaginazione, e l'assenza pressoché totale di suoni provenienti da quegli infelici aumentava la sensazione di irrealtà. Più che scioccato, era ipnotizzato".

 Così, Giorgio, con la lettera scritta dalla madre defunta in mano parte alla volta di Roma. Qui, secondo me, si vede il primo aspetto interessante del libro, ovvero, le descrizioni. Terzoni è un maestro in questo, rende tutto ciò di cui parla estremamente vivido!.

"L'antica cinta muraria aveva smesso i panni dell'attrazione turistica tornando a recitare il ruolo per cui era stata concepita in origine: tenere separato ciò che stava dentro da ciò che era fuori  

 La narrazione in prima persona è, senza dubbio, una scelta azzeccata perché il lettore empatizza con il protagonista e con le situazioni che è costretto a vivere, molto estreme e crude. Ecco, questo aspetto, in certi casi l'ho trovato un po' esagerato, al limite dello splatter. Sicuramente è stato voluto dall'autore per conferire alla narrazione drammaticità scenica, che, non sempre si sposa con il mio gusto personale.

"Lei è un inguaribile ottimista, Stevanin. Certo che le cose cambieranno, ma non prima di aver toccato il fondo, su questo ci può giurare. E quando ci saremo ripresi del tutto...succederà ancora. Il caos. La pestilenza. I disordini. La storia è ciclica, signor Stevanin: gli eventi si ripetono sistematicamente, non c'è modo di evitarlo perché gli uomini non imparano dai propri errori."

Al viaggio segue l'arrivo di Giorgio a Roma, una realtà completamente diversa da ciò che il nostro protagonista incontra al di fuori di essa. Qui il tempo sembra essersi fermato e il cardinale sembra accogliere con entusiasmo il nipote. Ma ciò che vive Stevanin è reale, oppure si nasconde qualcosa dietro tutta questa perfezione apparente? Sarà una giovane donna a impiantare il tarlo del dubbio nella mente del nostro eroe.

Il libro mi è piaciuto sufficientemente, anche se, non mi ha convinta pienamente. Storia interessante, personaggi e ambientazioni ben descritte e sviluppate, forse un po' affrettato l'epilogo e non ricco di colpi di scena eclatanti. Complessivamente una lettura che mi ha coinvolta e interessata, della quale ho soprattutto  apprezzato la fantasia dello scrittore nel creare l'aspetto geo politico dell'Italia.

Consigliato!.

Alla prossima

Valentina

 


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