Bentrovati lettori e lettrici!
Oggi, grazie alla mia collaborazione con la casa editrice, "Le Mezzelane", ho il piacere di parlarvi de "L'amata di Kandahar" della scrittrice Felicia Mihali. Per la prima volta tradotta in Italia dalla bravissima Maria Grazia Beltrami, "L'amata di Kandahar" è un libro estremamente interessante e doloroso.
Traduttrice: Maria Grazia Beltrami
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Le Mezzelane
Pagine: 160 Pagine
Data di pubblicazione: 10 Dicembre 2021
Prezzo: 15,00 euro cartaceo
3,49 euro e - book
Valutazione:⭐⭐⭐⭐/5
TRAMA DE L'AMATA DI KANDAHAR
per bocca di Irina, giovane donna canadese figlia di immigrati romeni, Felicia Mihali racconta una storia dall'apparente semplicità narrativa, ma dal contenuto denso e complesso. Irina, infatti, parla di emigrazione e integrazione, di interculturalità e scontro tra culture, di famiglia, di adolescenza e di amore e infine, nel momento in cui, grazie a una foto su una rivista, entra in contatto con un soldato canadese in Afghanistan, anche di guerra, di esportazione della democrazia, di radicalizzazione, di situazione delle donne. E' qui che il libro di Mihali diventa attualissimo e terribile, soprattutto alla luce della recente, e si direbbe inevitabile ( " E' questo paese che ci sconfigge, poiché nessun potere straniero può governarlo". Dice il soldato Yannis in una delle sue lettere), presa del potere da parte dei Talebani.
RECENSIONE DE L'AMATA DI KANDAHAR
Inizio col ringraziare la casa editrice "Le Mezzelane" per avermi inviato una copia digitale di questo romanzo. Grazie alla collaborazione che ho intessuto con loro qualche mese fa ho avuto l'opportunità di leggere testi diversi da quelli proposti dalle altre case editrici, romanzi di una bellezza incredibile e molto interessanti dal punto di vista narrativo e per la profondità delle storie.
"Le persone non combattono solo per il cibo e l'acqua ma anche per le idee, questa è la tremenda differenza tra gli esseri umani e gli animali".
Come avrete intuito dalla trama che vi ho svelato precedentemente "L'amata di Kandahar" tramite le voci di Irina prima e del soldato Yannis dopo tratta tematiche importanti ed estremamente attuali.
La voce narrante predominante é, senza dubbio, quella di Irina che, come in una sorta di diario ci racconta la sua vita in Canada. Irina è romena e le difficoltà di integrazione si palesano da subito, nonostante, in Quebec, i cittadini, sin dalla notte dei tempi, sono abituati a convivere con altre realtà culturali.
"Perché gli immigrati portano sempre con sé i loro problemi quando si trasferiscono in un nuovo paese. Lo ha detto uno scrittore canadese".
La scelta da parte della scrittrice di utilizzare un linguaggio e uno stile informale ci permette, immediatamente, di rapportarci con la realtà ed il vissuto della protagonista. Ho apprezzato tantissimo questo registro narrativo, perché nel suo essere imperfetto rende tutto più accessibile e più vivo.
Il lettore, segue così la vita di Irina, sino a quando la ragazza viene fotografata per una rivista che giunge sino in Afghanistan, nelle mani del giovane soldato greco Yannis, che viene colpito della sua bellezza tanto da pubblicare una lettera per lei sul rotocalco.
Da questo istante, il lettore, segue la fitta corrispondenza virtuale tra i due giovani, che lo porta a riflessioni profonde non solo sulla guerra e sul ruolo dei soldati nel territorio afghano, ma soprattutto sulla condizione delle donne, sul significato dell'amore, delle relazioni e della religione. Attraverso una sorta di domanda e risposta Irina e Yannis gettano tantissima carne al fuoco, in cui il tema che spicca è senza dubbio anche quello dell'accettazione che va oltre l'appartenenza a una determinata etnia.
"Ciò che caratterizza questo paese e che all'interno dello stesso governo ci sono tanti rivali quante sono le tribù. Ci illudiamo se pensiamo di poterli riconciliare gli uni con gli altri perché ciò che odiano di più è l'idea di vivere in pace."
Un libro che ha mi ha emozionata profondamente e che ho apprezzato tantissimo!.
Spero abbiate occasione di leggerlo.
Alla prossima!.
Valentina
Brava Vale. Ottimo contenuto!
RispondiEliminaCome sempre grazie Connie
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