domenica 16 febbraio 2025

Recensione La neve in fondo al mare di Matteo Bussola

 Buongiorno popolo lettore!

Come state?

Oggi vi vorrei parlare del romanzo "La neve in fondo al mare" di Matteo Bussola pubblicato da Einaudi per la collana Stile Libero Big.

Sulla scia dell'ultima recensione, ho deciso, nuovamente di trattare l'argomento dei Disturbi Alimentari, questa volta raccontati, non direttamente, ma tramite una storia, estremamente toccante, tra padre e figlio.


Titolo: La neve in fondo al mare

Autore: Matteo Bussola

Genere: Narrativa

Pagine: 192 Pagine

Casa Editrice: Einaudi

Data di pubblicazione: 25 Giugno 2024

Prezzo: 17,00 euro cartaceo
              9,99 euro e - book
Gratis con abbonamento Audible

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐ 1/2 / 5

TRAMA DE LA NEVE IN FONDO AL MARE

Un padre e un figlio, dentro a una stanza. L'uno di fronte all'altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell'altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l'estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l'intollerabile sensazione di non essere più all'altezza del proprio compito.
Con voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l'istante spaventoso in cui i genitori e figli smettono di riconoscersi e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.

RECENSIONE DE LA NEVE IN FONDO AL MARE

Acquistato appena uscito, per leggere questo libro ho aspettato il momento giusto!.
Di Matteo Bussola, in passato, ho avuto il piacere di ascoltare molto.
 "- Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci.

          - Che vuoi dire? 

          - Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare,- dice. - In fondo al mare non ci dovrebbe stare la neve, no? Dovrebbero esserci i pesci colorati, le rocce e i coralli e le meduse e Dio sa che altro, ma la neve, la neve no. La neve non te l'aspetteresti mica."


Sì, perché Matteo l'ho principalmente ascoltato, in seguito al mio abbonamento ad Audible.
In questo caso, mi sembra di aver letto proprio un altro autore, perché Matteo l'ho sempre reputato uno scrittore "vero" ma divertente.
Con "La neve in fondo al mare" leggiamo un Bussola, intimo e inedito!.
"- Ci fate credere di essere invincibili,- dice mio figlio, - e poi ci lasciate soli a scoprire che non era vero."
La storia si svolge nella corsia di un reparto di Neuropsichiatria Infantile che accoglie le storie di diversi ragazzini con problematiche riguardanti la sfera psicologica ed i loro genitori.
Il lettore si trova, così, catapultato in una realtà complessa di sofferenza e dolore!.
Proprio per questo motivo ho aspettato a leggerlo, perché, secondo me ci vuole l'atteggiamento giusto per accogliere questa storia!.
"- L'adulto parla con l'esperienza. L'adolescente parla con la sofferenza. La sofferenza è il loro qui, l'adesso, il presente. E' l'unico tempo che un adolescente sperimenta e che è in grado di capire. L'adulto no. Ecco il problema."
Una storia non semplice, "scomoda", che mette in discussione il ruolo genitoriale.
La narrazione avviene in prima persona da parte di Caetano, il papà di Tommy un ragazzino che soffre di un disturbo legato all'alimentazione.
In reparto non seguiamo solo la loro storia, ma anche quella di altri genitori con i rispettivi figli, ai quali il lettore non può fare a meno di affezionarsi.
"Al massimo può scattare l'empatia, perché sai come si sta a essere depressi, ma non potrai mai conoscere il modo in cui un'altra persona la vive. E' un male insidioso, liquido, che assume la tua forma."
Ragazzi con fragilità, che si devono confrontare con la società, che li vuole sempre maggiormente performanti.
Una società che vuole la perfezione e l'eccellenza, la notorietà, il fare vedere piuttosto che il sentire e l'ascolto.
Un Bussola che mi ha letteralmente lasciata senza parole e con le lacrime agli occhi, oltre che con l'amaro in bocca.
"Perché mi hanno trasmesso l'idea che essere genitore significhi fare quello che si deve, invece che fare quel che serve."
Un Bussola, che, ho fatto fatica a giudicare per la prima volta, perché, forse ha detto troppo o forse ha detto troppo poco, insomma, tanta confusione!.
Forse perché ho vissuto e sto vivendo entrambe le situazioni, sia come genitore che come figlia!.
Un libro profondo, spiazzante che conduce il lettore nel baratro insieme ai suoi protagonisti, ma che mostra anche lo spiraglio al quale aggrapparsi.
"Lei deve capire che l'anoressia non è una condizione che c'entra necessariamente con il cibo. Il cibo è solo uno strumento. C'entra con i vuoti e con i pieni. Con vuoti che colmano altri vuoti. C'entra con qualcosa che si ha l'impressione di poter controllare: il proprio corpo e le proprie pulsioni. C'entra con la ricerca di una propria autonomia... . "
Uno storia toccante, scritta magistralmente per un romanzo che resta nel cuore e nella mente e che non vuole, assolutamente, colpevolizzare nessuno, ma che, anzi ha l'intento di far riflettere.
Come nei precedenti libri di Bussola, anche in "La neve in fondo al mare", ho trovato incredibile di come l'autore riesca a comunicare tantissime emozioni.
Matteo è assolutamente lo scrittore più emozionale che io abbia mai letto! Nessuno è bravo come lui a comunicare tramite le sensazioni ed i sentimenti, per questo non smetterò mai di leggerlo!.
Con questo ultimo libro, lo scrittore si è assolutamente superato, raggiungendo livelli narrativi inaspettati e stupefacenti, perché raccontare questo tipo di dolore non è da tutti, o l'hai vissuto o c'è qualcuno vicino a te che lo ha sperimentato.

A presto!

Valentina






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